Naturopatia
La Naturopatia entra con forza nella storia del Circolo
grazie all'impegno di Daniela Rossi, che si è
specializzata in tale disciplina attraverso un corso
quadriennale con l'Istituto
di Ricerca Mirdad di Torino. Daniela opera con
questi strumenti ormai da tempo all'interno dei servizi
resi agli associati e nel frattempo continua a
perfezionarsi seguendo altre strade.
Proprio per l'impegno di Daniela, riteniamo inutile
creare un doppione dei temi da lei trattati nel suo sito e
rinviamo, attraverso i link del menù a lato, alle sue
pagine.
La storia
Il termine Naturopatia nasce alla fine del XIX secolo ad
opera del medico americano John Scheel, ma il suo moderno
sviluppo si ha nella seconda metà del XX secolo, quando si
pone apertamente in alternativa alla medicina ufficiale e
assume quindi, spesso e inappropriatamente, il termine di
Medicina alternativa.
In realtà, però, la Naturopatia è antica quanto l'uomo
(ricordiamo le scienze egizie in cui riconosciamo gli
albori dell'alchimia e della futura medicina naturale) e
possiamo vedere suoi seguaci illustri negli antichi medici
e alchimisti, come Ippocrate, Paracelso, William Harvey,
Antoine Béchamp, Metchnikoff, Louis Kuhne, Padre Taddeo di
Wisent, per giungere a Vincent Preissnitz, Padre Sebastian
Kneipp, Sylvester Graham, Harvey Kellogs, il già citato
John Scheel e Benedict Lust, che coniò il termine
Naturopata.
Da questo excursus, si può ben vedere che la Naturopatia,
o medicina naturale, olistica, esiste da sempre e che solo
negli ultimi decenni la nostra cultura l'ha riscoperta e
sta imparando a usarla, unendola a moderne tecniche e
scoperte.
Un mondo nella Naturopatia
Ma la “medicina naturale” non è unica, è un insieme di
moltissime scuole mediche tra le quali, per esempio, la
Ayurvedica e la Medicina
Tradizionale
Cinese (Mtc) sono gli esempi più noti e forse
significativi.
Nel corso dei miei studi sono venuta in contatto in
particolare con la Mtc, grazie allo Shiatsu, alla
Manipolazione Energetica Orientale (con le antiche
metodologie della Medicina Tradizionale Cinese della
coppettazione e della moxibustione) e ai sistemi di lavoro
creati da due americane contemporanee: il Process
Acupressure® di Aminah Raheem, tecnica di lavoro
energetico che unisce visualizzazione creativa e
agopressione sugli “agopunti” della Mtc, e il Jin
Shin Do®, di Iona Marsaa Teeguarden, un'altra
tecnica di agopressione sempre basata sulla conoscenza dei
punti dei meridiani o canali energetici.
Per entrambe le metodiche è molto importante il colloquio
preliminare col paziente, per trovare come lavorare e con
quali procedure, così come vediamo fare nella Naturopatia
moderna, in Omeopatia.
Molto interessante, in particolare nel Process
Acupressure®, è lo spazio che riveste nel colloquio la
conosceza di quel ramo della Medicina Tradizionale Cinese
chiamato “Wu
Xing”, meglio conosciuto come Cinque Fasi o Cinque
Elementi, dove ogni elemento attraversa
tutte le fasi della vita dell'uomo, ma di volta in volta
ha un'importanza specifica, a volte tanto preponderante da
indurre, se in disarmonia, comportamenti che limitano le
potenzialità dell'individuo. Trovare qual è l'elemento
dominante e “condizionante” nel colloquio con la persona
permette di adottare lo specifico flusso personalizzato di
cui ha bisogno per sbloccare la situazione in cui si
trova, aiutato in questo da una visualizzazione che sotto
l'apparenza di una “storia immaginaria” vissuta dal
paziente in stato di coscienza alterato, nasconde la
realtà del problema, come la psicologia transpersonale di
Roberto Assaggioli ci insegna. Ma per essere in grado di
fare questo con coscienza e correttezza è necessario
conoscere in modo approfondito i Cinque Elementi (come
vedremo in seguito) e con essi i meridiani correlati e i
loro relativi punti.
“Armati” di queste conoscenze, potremo allora staccarci
dai flussi codificati siano essi del Process Acupressure®
o del Jin Shin Do® e creare il flusso personalizzato di
cui la persona ha bisogno.
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